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Lavoro, è la Norvegia la nuova ‘Mecca’ degli infermieri italiani: ecco le testimonianze di Giulia e Michele

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Sta diventando una nuova frontiera di lavoro, visto che sempre più laureati in scienze infermieristiche hanno deciso di emigrare in Norvegia, alla ricerca di condizioni di lavoro migliori soprattutto dal punto di vista economico.

In particolare, la storia che vi stiamo per raccontare riguarda due emigrati, Giulia e Michele, i quali non ci hanno pensato due volte e sono partiti alla volta del Paese scandinavo, dove hanno trovato contratti a tempo indeterminato, stipendi base doppi rispetto all’Italia, mille bonus e benefit.

Per quanto riguarda Giulia Cellini, 32enne di Ferrara trasferitasi cinque anni fa in Norvegia, il suo stipendio netto è di 3380 euro per 160 ore mensili, circa 27,40 euro all’ora. Invece, il 28enne Michele Calvisi originario di Sassari, è lì solo da qualche mese.

Ecco il loro racconto di Giulia al Corriere della Sera:

“L’agenzia mi ha pagato il volo e mi ha assunta subito a tempo indeterminato. Gli inizi non sono stati facili, soprattutto per la lingua. Prima di trasferirmi, mi hanno fatto frequentare gratuitamente un corso intensivo di norvegese. Ma per quanto avevi le basi, dalla teoria alla pratica è stato un casino. Infatti, all’inizio mi hanno utilizzata come OSS, con meno responsabilità. A livello professionale, qui c’è molto rispetto per la figura dell’infermiere, al contrario di quanto accade in Italia. Senza contare il lato economico: da quando sono qui spendo pochissimo e ho messo da parte una cifra enorme per me, 50 mila euro”.

Rincara la dose Michele, che ha così aggiunto:

“Dal 2020 al 2021 c’è stato il Covid-19 ed io, appena laureato, sono stato catapultato nel reparto infettivi dell’ospedale di Cagliari. Ho vissuto tutto il caos di quei tempi, i turni massacranti, lo stress. Ho cercato una via d’uscita proprio in Norvegia. L’offerta mi ha convinto subito: contratto a tempo indeterminato, alloggio gratuito, bollette pagate, bonus di 1000 euro annuali per i voli, e l’auto in uso (con rimborso del carburante) per gli spostamenti da una struttura all’altra. Ritornare in Italia? Non ci penso nemmeno. Molti mi dicono: sì, però lì fa freddo ed è sempre buio. Io rispondo che qui si vive benissimo, ho tanti amici e le condizioni di lavoro sono eccezionali. Consiglio a tutti i giovani di fare questa esperienza”.

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Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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